martedì 1 novembre 2016

Gli atomi di Cristo - Tratto dal romanzo da zero a due

Il legame tra uomo e natura in alcuni casi crea un rapporto armonico e divino, sono su uno scenario privilegiato, lo percepisco come una fabbrica di sensazioni ed emozioni, l’aria ha un sapore umido e fresco. Non vivo qui ma ci arrivo in venti chilometri e poco meno di mezz'ora usando l’automobile. Vorrei descrivere questa estasi che vedono i miei occhi per rendervi partecipi ma non è facile, ci provo. Il cielo in lontananza è azzurro e si confonde quando tocca il mare, non poteva esserci  colore più appropriato per tali prodigi del creato, sopra la mia testa ci sono nuvole, una bellezza unica, quando la natura ci si mette non ha eguali in talento. Forme di ogni tipo con la tavolozza che va dal bianco al nero mettendo in evidenza tutta la scala di grigi. Di fronte a me si eleva maestoso la montagna di fuoco del Vesuvio, possiede il fascino del criminale in un momento di tranquillità, in basso, il mare vivo agitato e un vento leggero ma fastidioso. Vedo tre gabbiani di cui uno quasi immobile nel cielo, plana lentamente. In basso a sinistra c'e il molo turistico e nonostante non siamo in estate, ci sono sei o sette grandi yacth, uno lunghissimo con una bandiera di cui non riesco a individuarne la nazionalità, sicuramente sarà una di quei microstati semi sconosciuti dove le tasse per questo tipo di imbarcazioni sono quasi inesistenti.  Centinaia o migliaia di palazzi e ville che dalla collina scendono fino al mare, sulla mia destra in basso, abitazioni stupende situate a pochi metri dalle onde e in fondo di un celeste scuro evanescente, quasi a sembrare un miraggio, la regina, l'isola di Capri. Non sono l'unico a contemplare questo spettacolo, ci sono diverse coppiette, qualche famiglia e un gruppo di turisti, sembrano dell'est Europa. E' incredibile la magnificenza dell'universo, diventa ancora più enigmatico e infinito quando si pensa  che tutto sia fatto con delle microscopiche particelle che sono gli atomi. Lo avevano capito anche gli antichi filosofi greci che ogni oggetto o essere vivente si potesse scomporre in mattoncini piccolissimi indivisibili a cui diedero il nome di atomos, ciò che non si taglia.  La parola che oggi nello stesso tempo evoca mistero, meraviglia  e forse troppo spesso  terrore. Fa girare la testa pensare a quanti siano gli atomi esistenti, sono un numero che non solo non riusciamo a scrivere ma nemmeno lontanamente a immaginare. Sono loro gli unici a essere eterni, gli atomi che esistono oggi, anche se in combinazione diversa, sono gli stessi che esistevano milioni di anni fa, gli stessi che esistevano alla nascita del creato. Se è vero ed è vero che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, un giorno anche i nostri atomi faranno parte di queste meraviglie. Un mio atomo potrebbe essere una piccola parte di questo mare o di questo cielo. Pensateci solo un attimo, dove saranno in questo momento gli atomi appartenuti a Leonardo da Vinci o ad Albert Einstein? Sicuramente faranno parte di una miriade di oggetti o persone o animali in giro per il mondo. Per me questa è la reincarnazione, tutto il nostro mondo è formato da un incastro miracoloso di atomi come se fossero i mattoni di plastica componibili che usavamo quando eravamo piccoli, li mettevamo insieme e formavamo degli oggetti, li scomponevamo e creavamo nuovi oggetti ma i mattoni erano sempre gli stessi. In tutti noi ci sono degli atomi che in passato forse saranno appartenuti a famosi o sconosciuti personaggi. Chissà dove sono in questo momento gli atomi che componevano il corpo di Gesù Cristo nel giorno della sua crocifissione.